Colori d’autunno in Svezia: Stoccolma e Uppsala

Stato Svezia
Moneta Corona svedese (SEK)
Lingua Svedese, inglese estremamente diffuso
Scheda completa da Viaggiare Sicuri Scheda
Periodo di viaggio 13 – 18 ottobre 2014
Costo totale a persona 650 € (Stockholm Card inclusa)

Scrivo di questo viaggio a un anno di distanza, ma ci è rimasto nel cuore. I prezzi riportati sono quindi con il cambio corona-euro di ottobre 2014.

La Svezia è carissima, ma quando viaggiamo tendiamo a non rinunciare a niente, quindi puntiamo piuttosto a risparmiare su volo e albergo.

Troviamo a fine agosto un’offerta di Ryanair dal 13 al 18 ottobre a 80 € circa in due (poi aggiungeremo un bagaglio in stiva, vista la necessità di abbigliamento invernale per quasi una settimana) e un’offerta per 5 notti all’Omena Hotel a 326 € (wifi incluso, albergo ora fallito). Tagliate le spese su volo e alloggio, possiamo tranquillamente spendere e spandere per visite e pasti ;).

Abbiamo 5 giorni a disposizione (da lunedì pomeriggio a sabato pomeriggio), e veramente tanto da vedere. Ho fatto un programma molto preciso, con alcune varianti a disposizione a seconda del meteo. Ovviamente non lo rispetteremo, facendoci trascinare dal mood del momento.

lunedì 13 ottobre: Orio al Serio – Stoccolma; Gamla Stan e Fotografiska

Il volo da Bergamo arriva all’aeroporto di Skavsta – Nykoping, che è una cittadina a circa 1 ora e mezzo di strada. Ho prenotato l’autobus on-line sul sito http://www.flygbussarna.se (circa 63 € a/r in due). Bus comodo, pulito e puntuale, bello il panorama nella campagna a sud di Stoccolma (e incredibile la città-fabbrica Scania!). Arriviamo al Cityterminalen poco prima delle 16.00, e ci avviamo a piedi verso il nostro albergo, a breve distanza.

L’Omena Hotel è un hotel senza personale, modalità abbastanza diffusa in Scandinavia, ma per noi è la prima volta. Ci siamo andati tranquillamente perché ne aveva parlato bene Sea Breeze nel suo diario sul Giramondo, e anche dei nostri amici ci erano stati alcuni giorni in ottobre 2013. Al momento della prenotazione ci è arrivato il numero della camera, mentre nelle 24 ore prima del soggiorno ci è stato comunicato il codice di apertura della porta di ingresso e della camera, attivo dalle 16.00. Tutto è semplicissimo, la camera ampia e pulita, con tutto quello che serve, incluso bollitore e microonde. Il bar-ristorante al piano terra, dove avremmo potuto far colazione, è invece chiuso per lavori di restauro (che fosse invece il primo segnale della crisi dell’hotel?). Gli ospiti che incontreremo saranno tutti russi o delle Repubbliche Baltiche (ci sono i traghetti che arrivano a Stoccolma), ma non saranno chiassosi! Per la colazione andremo sempre a comprare brioche (enormi) e cappuccini al 7Eleven di fronte e utilizzeremo il tavolo in camera.

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Stortorget a Gamla Stan

Gamla Stan vista da Sodermalm

Gamla Stan vista da Sodermalm

Dopo aver lasciato le valigie (ed esserci attrezzati per il clima, decisamente più freddo che a casa) partiamo alla scoperta della città (rigorosamente a piedi in questa prima mezza giornata). Vediamo da fuori il Parlamento (ha un colore che un po’ mi inquieta), il Palazzo Reale, giriamo per le vie di Gamla Stan (che vuol dire “città vecchia”). Scattiamo tantissime foto, è la nostra prima città scandinava e siamo già innamorati. Ceniamo velocemente, e poi ci spostiamo verso Sodermalm per andare a visitare il Fotografiska, di cui ho letto molto bene su internet, e che è aperto, contrariamente agli altri musei, fino a tardi (23.00). Il freddo si fa sentire, ma siamo ben coperti e quindi ci godiamo la vista sulla città illuminata senza problemi, e quasi in solitaria. Molti visitano il museo della Fotografia di sera perché all’ultimo piano c’è un buon ristorante con una splendida vista, io me n’ero dimenticata e quando ci siamo ritrovati lì per caso mi è dispiaciuto non poterlo provare. Visita molto interessante, ma non fondamentale per chi non è appassionato di fotografia. E’ inclusa nella Stockholm Card, che noi abbiamo fatto per 5 giorni e che sfrutteremo tanto (249 € 2 persone con spedizione a casa, ma si può fare tranquillamente una volta giunti in città). La card include molte attrazioni, musei, trasporti pubblici illimitati (n.b.: ho appena scoperto che non esiste più dal 31.12.2015).

Torniamo a piedi in albergo, non è tardi ma la città vecchia è deserta, restano affollate invece le vie dello shopping.

martedì 14 ottobre: Skansen, Vasa Museet, Nordiska Museet, Nobel Museum

Oggi è previsto un po’ di sole, quindi ne approfittiamo per andare a visitare il meraviglioso Skansen sull’isola di Djurgarden: è un museo all’aperto, il più antico d’europa, quindi sembra più un grande parco cittadino. Prendiamo il tram n. 7 da Sergels Torg, e abbiamo i primi incontri ravvicinati con i bimbi svedesi in casacchina catarifrangente. Sono fantastici, già così autonomi in età da scuola dell’infanzia. Un paio di insegnanti con gruppi numerosi ed educati sui mezzi pubblici fanno una tenerezza infinita.

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Stoccolma – Skansen

Stoccolma - vista da Skansen

Stoccolma – vista da Skansen

Skansen con i colori autunnali è meraviglioso, le case antiche, di varie epoche, smontate in diversi luoghi della Svezia e ricostruite qui, si intonano perfettamente con i gialli e i rossi delle foglie. Gli animali sembrano a loro agio, assistiamo a una zuffa molto divertente tra dei bisonti, ci perdiamo a guardare gli orsi e ad accarezzare le renne. Con gli alci io non sono fortunata, in New England l’unico che ho visto era impagliato, qui stanno lavorando nella loro area, quindi sono spaventati e non si riesce ad avvicinarsi bene. Peccato che in questo periodo dell’anno non ci siano i figuranti che animano il parco, in compenso ci sono pochi visitatori e quindi se ne può godere in tutta calma. Il cielo ci ha messo poco a cambiare ed è molto nuvoloso e fa freddo. Prima di uscire pranziamo in uno dei ristoranti vicino all’ingresso, ricavato in una villa d’epoca bellissima (mangio cose troppo strane per apprezzarle). Subito dopo l’uscita ci siamo fermati anche al piccolo Museo dei Fiammiferi, molto carino, e abbiamo fatto una divertente chiacchierata con il commesso, prima in inglese (come lo parlano bene!), poi in italiano, molto corretto, che ha imparato in pochi mesi parlandolo con degli amici!

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Passiamo davanti al Museo degli Abba (non è incluso nella SC, e costa una follia), al Nordiska ed entriamo al Vasa. Può sembrare strano che abbiano costruito un museo intorno ad un vascello del 1600; invece è veramente uno dei musei più belli ed interessanti al mondo: la nave in sé è incredibile; ed interessantissimo è tutto quello che la circonda, le ricostruzioni dell’affondamento, della riscoperta, le immagini del recupero, i reperti ritrovati a bordo, la ricostruzione e la conservazione di questo capolavoro di ingegneria… in negativo! Visto che è affondata subito dopo il varo, per gravi errori nella progettazione!

Facciamo l’en plein, e, visto che ci affascina l’architettura neogotica (è dei primi del Novecento) con cui è costruito, ci fermiamo anche al Nordiska Museet, a pochi passi di distanza. Sarà una delusione, museo noioso e semi vuoto, costruito con una grande navata centrale come fosse una chiesa (ma non lo è mai stato); l’unica cosa divertente è la statua del re che lo ha voluto, di fronte all’ingresso!

Prima di cenare, passiamo dal Nobel Museum, che stasera è aperto fino alle 20:00. Visita veloce ma interessante.

mercoledì 15 ottobre: City Hall, Royal Canal Tour, Riddarhuset, Storkyrkan e Palazzo Reale

Stamattina pioviggina, prima di andare in barca intorno all’isola di Djurgarden abbiamo un po’ di tempo e così facciamo un salto alla City Hall, tanto per provare la metropolitana. In inverno la torre, da cui si godrebbe una gran bella vista di Gamla Stan e dell’isola di Riddarholmen, è chiusa al pubblico. Ovviamente, anche se siamo solo a metà ottobre, è in vigore anche qui l’orario invernale, e sappiamo già che non potremo salire. Anche l’ingresso al palazzo, che ospita la sala in cui vengono consegnati i premi Nobel, è possibile in orari ridotti e solo con visite guidate, quindi dovremo accontentarci di vedere l’esterno.

Tomba del fondatore di Stoccolma Birger Jarl

Tomba del fondatore di Stoccolma Birger Jarl

Ci avviamo verso l’imbarco sotto una pioggerella leggera, quando arriviamo e cambiamo il biglietto (anche il Royal Canal tour è compreso nella card) comincia a scendere con più insistenza. In barca (ovviamente chiusa) non siamo in molti, e il paesaggio è rattristato dalla pioggia e dal cielo grigio, ma è comunque piacevole. Vediamo alcuni luoghi che visiteremo in seguito, e l’Ambasciata Italiana, dove abbiamo rischiato di andare in visita verso la fine del viaggio!
Scendiamo giusto in tempo per andare a visitare la Riddarhuset (Casa della Nobiltà), aperta una sola ora al giorno in questo periodo. L’esterno è molto carino, la sala della Nobiltà è veramente particolare: alle pareti sono appesi i simboli araldici di tutte le famiglie nobili del Regno di Svezia, dalle più antiche fino alle più recenti.

Casa della nobiltà

Casa della nobiltà

Oltre il ponte c’è la magnifica Riddarholmenkyrkan, luogo di sepoltura dei reali di Svezia…che ovviamente in questo periodo dell’anno è chiusa al pubblico, e ci accontentiamo di fotografare l’esterno.
Per pranzo ci fermiamo in zona e finalmente assaggiamo le polpette svedesi originali, non quelle Ikea!

Dopo pranzo visitiamo la cattedrale (Storkyrkan) e alcuni dei musei del Palazzo Reale. Sono tanti e non abbiamo tempo per tutti. Ci piace in particolar modo l’Armeria Reale, che contiene non solo armi ed armature, ma anche abiti di re, regine e principi, carrozze e slitte. Poi in quei giorni c’è stata anche la sorpresa di una mostra temporanea con i costumi del Trono di Spade…io sono una fan sfegatata, ho letto tutti i libri prima che uscisse la serie televisiva, si può solo immaginare quanto tempo ho passato lì dentro!

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giovedì 16 ottobre: Historiska Museet

Ancora una giornata uggiosa, ma non piove mai veramente tanto. Partiamo per Ostermalm, forse il quartiere più “chic” della città, per andare a visitare il mercato coperto (Hotorget lo abbiamo già visto, non è lontano dal nostro hotel) e il museo di storia svedese Historiska Museet. Prima ci fermiamo a comprare un paio di cappelli, ormai abbiamo capito che la pioggerella sottile ci accompagnerà spesso e non è abbastanza per l’ombrello.
Il mercato è bello, curato e pulito, forse l’unico che abbia visto che non mi abbia fatto scappare a gambe levate (per quanto possano essere caratteristici a me non piacciono).
Il museo, che non apre presto la mattina, vale veramente la pena: è ultra moderno, pensato per rendere interessante la storia svedese e per coinvolgere tutti, bambini e adulti; bellissima la parte dedicata ai vichinghi, e la sala rotonda contenente i gioielli è notevole.
Nel pomeriggio rinunciamo ad andare allo Skogskyrkogarden, il cimitero monumentale patrimonio Unesco, e ci dedichiamo a un po’ di sano shopping per le vie del centro.
Mi piacerebbe raccontarvi che è stato per scelta o per questioni meteorologiche, invece no. Stavamo pranzando, esausti, al fast food Max in Vasagatan, che è vicino all’albergo, quando ci si sono avvicinati due stranieri chiedendoci l’elemosina in italiano… ci hanno distratto e poi si sono allontanati in fretta…con il portafoglio del mio compagno! Ha provato ad inseguirli, ma si sono infilati nella metro (che ha un’uscita proprio lì) e chi li ha visti più. Questo alle 13.30. Ovviamente dentro, oltre a carta di credito e bancomat, c’erano patente e carta d’identità. Non ci è mai successo, e nel 2014 lui per lavoro ha fatto una decina di viaggi, tutti in luoghi non proprio raccomandabili, dalla Libia all’Algeria, dalla Tanzania al Brasile… Quindi, con la collaborazione di un’impiegata del fast food, capiamo come fare la denuncia di furto. Torniamo in albergo, chiamiamo il numero della polizia, parliamo in inglese con un operatore, e ci fa partire il nastro per la denuncia telefonica: peccato che da qui sia tutto in svedese! Dopo un paio di tentativi ci arrendiamo ad andare a fare denuncia di persona. Vi dico solo una cosa: alle 18.30, quando ci aggiravamo desolati per negozi del centro, già rassegnati a fare una visita la mattina successiva all’Ambasciata Italiana per farci fare un documento urgente per il rimpatrio, una poliziotta gentilissima ci chiama per dirci che hanno già recuperato il portafoglio! Ovviamente le carte erano già bloccate, ma almeno abbiamo recuperato i documenti. Efficienti gli Svedesi!
Piccolo appunto: in tv ci raccontano anche in questi giorni di come la Svezia sia il paradiso per gli immigrati; io stessa ho letto sul sito di visitstockholm gli inviti ad andare a lavorare da loro; ma non proprio tutti se la passano bene, infatti intorno alla stazione e lungo Vasagatan, che è una delle vie centrali e molto frequentata, la sera c’è pieno di senzatetto, con solo un cartone su cui stendersi. Forse non è proprio tutto rose e fiori come vogliono raccontarci.

venerdì 17 ottobre: Uppsala in treno; Domkyrkan, Museum Gustavianum, Gamla Uppsala

Risolta per il meglio l’avventura del portafoglio, oggi si va fuori città! Il cielo è sempre grigio, ma le previsioni sono migliori che nei giorni scorsi, e quindi concretizziamo l’ipotesi di andare a visitare la città di Uppsala.

Uppsala è una delle cittadine universitarie più antiche e famose del Nord Europa, con una storia interessante, abitata già ai tempi dei vichinghi, ma anche dal mitico Carlo Linneo (come lo chiamano gli italiani, ma era uno svedese doc!), il botanico e naturalista che, tra le altre cose, nel Settecento inventò la nomenclatura binomiale per gli esseri viventi (ad es. Homo sapiens). Per un caso, nei mesi precedenti al viaggio ho letto diversi libri in cui ha una parte di spicco, quindi non potevo perdermi la sua patria!

Andiamo in stazione centrale, a poche centinaia di metri dall’albergo, cerchiamo la biglietteria, giriamo un po’, stralunati, e non vediamo nulla che le assomigli. Dopo un po’ decidiamo di andare al binario, e finalmente scopriamo l’inghippo: eccole qui, per i treni regionali ci sono solo le macchinette! Acquistiamo 2 biglietti a/r (il ritorno deve essere entro 24 ore) a circa 36€, e in 40 minuti arriviamo in stazione a Uppsala. Piccola ma super attrezzata e moderna.

Un’operatrice molto cortese ci spiega quale tessera dei mezzi comprare e quale autobus prendere per andare a Gamla Uppsala. Ci andremo nel pomeriggio, prima visiteremo il centro città.
Come già so, il Linnèmuseet è chiuso, ma lo andiamo a vedere lo stesso. Qui visse e creò un giardino botanico che ancora oggi contiene 1300 specie diverse. In questa zona della città il nome dello scienziato è richiamato ovunque.
Attraversiamo poi un ponte e ci si apre un panorama bellissimo: i colori autunnali sono fantastici, con la cattedrale sullo sfondo. Passeggiando per Uppasala è facile anche notare molte sculture moderne dai soggetti un po’ inconsueti (un “priapo”, un cane a pancia all’aria).

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Prima di tutto entriamo nella cattedrale (Uppsala domkyrka), la più grande e alta della Scandinavia, gotica, non particolarmente affascinante perché è allestita quasi come un museo. Sono però interessanti le… tombe che contiene: quella di Linneo e della moglie, una semplice pietra tombale a terra che quasi passa inosservata; e il sepolcro di Re Gustav Vasa con le due mogli ai suoi lati.

Uno degli obiettivi principali della giornata è però di fronte alla cattedrale: il Museum Gustavianum, l’edificio più antico dell’università, contenente una collezione interessante, ma soprattutto il bellissimo (se non si pensa a che cosa ci facevano) Teatro Anatomico, uno dei più antichi del mondo. Museo da non perdere se siete in zona.

Dietro al Gustavianum c’è l’edificio principale dell’Università, sulla cui facciata sono ricordati i nomi di alcuni dei suoi frequentatori più famosi: per chi ha studiato materie scientifiche, sono nomi MOLTO famosi. Ci spostiamo poi verso il castello, lungo la strada entriamo nella biblioteca universitaria (Carolina Rediviva), dove è conservata la Silver Bible, del VI secolo, oltre a molti altri testi, spartiti originali di Mozart e mappe antiche molto belle (alcune in latino e italiano). Ingresso libero in questa parte, nella biblioteca vera e propria ovviamente si va a studiare!

Il castello è bello per il panorama, ma per noi italiani non è apprezzabile per altro: chiuso al pubblico, di color rosa, a forma di L perché il resto del perimetro è crollato. Bellissima vista sul grande giardino botanico (un altro, sempre creazione di Linneo) e sulla cattedrale: i cannoni sono puntati verso di essa, a perpetuo ricordo che la Chiesa qui è sottomessa allo Stato.

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Torniamo in centro per un pranzo veloce e poi prendiamo il bus fino a Gamla Uppsala, una zona collinare qualche chilometro fuori città: qui sorgeva il primo nucleo di Uppsala, al tempo dei Vichinghi: ora resta un luogo estremamente affascinante, con tre colline ritenute essere tumuli funerari (ad oggi solo una è stata scavata) del VI secolo D.C., e i resti di un’antica cattedrale del XII secolo. Il sole si fa vedere, e ci regala colori magnifici.

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Ritorniamo in città e prendiamo il treno per Stoccolma. Non ancora stanchi della giornata, approfittiamo dell’apertura fino a tardi del Moderna Museet per non perderlo. Si trova sull’isola di Skeppsholmen, ricca di musei per cui non ci resta tempo, collegata alla città da un ponte molto bello. Entriamo prima della ressa serale, ma non ci entusiasmerà particolarmente.

sabato 18 ottobre:Drottningholm Slottet, Prins Eugens Waldemarsudde

Il volo decolla alle 20:50, quindi abbiamo ancora molte ore a disposizione. Facciamo il check-out dall’albergo presto, perché abbiamo intenzione di passare buona parte della giornata a Drottningholm Slottet, la residenza reale raggiungibile in battello a qualche chilometro dal centro di Stoccolma. Lasciamo quindi i bagagli negli armadietti all’interno del Cityterminalen e ci dirigiamo all’imbarco. La partenza è prevista alle 10.00, l’orario invernale è limitato a un paio di viaggi al giorno solo nel fine settimana, motivo per cui abbiamo lasciato per l’ultimo giorno questa visita.

Acquistiamo i biglietti e ci mettiamo ad aspettare la partenza. Dopo un po’ ci viene comunicato che il battello, dei primi del ‘900, si è guastato e non riuscirà a partire a breve, e l’altro sarebbe arrivato 2 ore più tardi. Ci restituiscono in un attimo i soldi e andiamo con i mezzi alternativi (metro e autobus). Un vero peccato!
Il Palazzo, affacciato sul lago, è bello e sobrio, non immenso come altri; i giardini più grandi sono sul lato opposto. Il grande parterre verde è circondato da un grande parco all’inglese, abitato da uno stormo di volatili (anatre?) piuttosto socievoli. Gli interni sono decisamente più barocchi, ma mai eccessivi. E’ visitabile parzialmente, visto che si tratta della residenza ufficiale del Re e della Regina.

Castello di Drottningholm

Castello di Drottningholm

Rientriamo a Stoccolma prima del previsto (non essendo vincolati dalla barca) e, dopo pranzo, decidiamo di salutare per l’ultima volta la magnifica isola di Djurgarden. Prendiamo quindi il tram n. 7 fino quasi al capolinea, e scendiamo a Prins Eugens Waldemarsudde. Si tratta di una splendida villa di inizio Novecento, residenza del Principe Eugen fino alla sua morte, e che la lasciò in eredità allo Stato perché ne facesse un museo d’arte. Lui stesso fu un artista, e si fece costruire un atelier e una galleria. Oggi si può visitare tutto l’edificio, la parte residenziale è perfettamente conservata, con i mobili originali e bellissime composizioni floreali, l’atelier e la galleria ospitano invece mostre temporanee. Nelle immediate vicinanze si trova anche l’antico mulino a vento in stile olandese che si vede anche durante il Royal Canal Tour. Questa visita, fuori dai circuiti turistici più classici, ma molto frequentata comunque, ci è piaciuta veramente molto.

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La vacanza è ormai finita, si torna al Cityterminalen giusto in tempo per ritirare i bagagli e saltare sul bus per il ritorno!

(Pubblicato su ilGiramondo.net a novembre 2015)

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